Il Prokom si aggiudica il campionato polacco, dopo una vibrante serie finale durata ben sette gare. L'avversario era il Turow, che aveva chiuso la regular season al primo posto in classifica, proprio davanti al Prokom, secondo ma a pari punti.
Il Prokom ha sofferto non poco durante i playoff; nelle semifinali aveva cominciato la serie con una sconfitta interna, contro il Polpak, trascinato da NIKOLA LEPOJEVIC (guardia - 195 cm - 1982 - SRB), autore di 31 punti con 6/9 da 3 punti, per poi chiudere il confronto andando a vincere gara 6 in trasferta dopo un tempo supplementare.
Nelle finali in gara 1 il Turow insegue per 3 quarti, poi il recupero con sorpasso (82-79 il risultato finale) grazie a DAVID LOGAN, che produce 26 punti con un ottimo 4/9 da 3 punti. Disco rosso anche nella seconda gara, vinta in modo netto dal Turow (89-71), trascinato da THOMAS KELATI (guardia-ala - 193 cm - 1982 - USA), che realizza 30 punti con un eccezionale 8/9 da 3 punti. Sotto 2-0 il Prokom pareggia la serie sfruttando il fattore campo. Nelle ultime 3 partite della serie vince sempre la squadra in trasferta, in gara 5 il Prokom viola il parquet del Turow (59-66), ma in gara 6 spreca il match point perdendo tra le mura amiche (69-74). Si arriva a gara 7, il Turow cede di fronte al proprio pubblico con il punteggio di 70-76; mvp dell'incontro l'esperto MILAN GUROVIC (ala - 207 cm - 1976 - SRB-GRE) 36 punti, 11/11 dalla linea della carità, 5/11 da 3 punti, 5/8 da 2 punti e 10 rimbalzi. Il serbo con passaporto greco durante gara 4 è stato espulso, dopo una scazzottata con Kelati; la Lega polacca lo ha fermato per un turno (Gurovic ha saltato gara 5) e gli ha comminato una multa di 8.000,00 euro. Gurovic non è nuovo a comportamenti poco sportivi, con la canotta della Stella Rossa di Belgrado, a seguito di un'espulsione, si avvicinò all'arbitro sputandolo sul collo. Nel 2004 invece fu al centro di un incidente diplomatico tra Serbia e Croazia, quando era al Partizan, gli fu proibito di giocare in Croazia, contro il Cibona Zagabria, perchè sulla sua mano aveva un tatuaggio di Draža Mihajlović, il leader del movimento dei Cetnici in Serbia, Cetnici che hanno commesso molti crimini in Croazia. Insomma un giocatore che ha fatto sempre discutere, di cui non bisogna dimenticare l'ottima carriera sia con la Nazionale (medaglia d'oro con la Yugoslavia ai mondiali di Indianapolis nel 2002, un bronzo e un oro ai campionati europei) sia con i diversi club con cui ha giocato (miglior giocatore della Uleb Cup nelle stagioni 2005-2006 e 2006-2007 quando vestiva la canotta della Stella Rossa).