Il 19 novembre, in una zona militare dalla folta vegetazione, a 200 Km da Brasilia è stato ritrovato il cadavere di TONY LEE HARRIS (guardia - 192 cm - 1970 - USA), approdato il 31 ottobre alla squadra brasiliana dell'UNIVERSO BRASILIA, per giocare la South American Club Championship. La guardia statunitense era scomparsa nel nulla dal 3 novembre, quando, dopo la partita con gli argentini del Boca, lasciò i suoi compagni per recarsi a Goiana, da dove avrebbe voluto prendere l'aereo per raggiungere Salvador nello stato del Bahia, cosà che non ha potuto fare perchè non aveva il suo passaporto, in quel momento tenuto in custodia dai dirigenti della società cestistica. Il giorno dopo ha parlato al telefono con la moglie, all'ottavo mese di gravidanza, manifestando la sua volontà di rientrare negli States, credendo che la sua vita in Brasile fosse in pericolo. E' stato quello l'ultimo giorno in cui è stato visto vivo dal tassista che lo accompagnava, il quale ha riferito che Harris abbandonò il taxi senza preavviso, approfittando di un rifornimento di carburante. Al momento l'ipotesi più accreditata circa la causa della sua morte è quella del suicidio (il suo corpo in stato di decomposizione è stato ritrovato con una corda al collo), anche se si aspettano i risultati dell'esame autoptico.
Un'ipotesi avvalorata anche dai suoi compagni e dai tecnici dell'Universo, che hanno riferito di una condotta strana dello statunitense, che sembrava depresso e soffriva di manie di persecuzione, infatti era convinto che si parlasse male di lui.
Un'ipotesi avvalorata anche dai suoi compagni e dai tecnici dell'Universo, che hanno riferito di una condotta strana dello statunitense, che sembrava depresso e soffriva di manie di persecuzione, infatti era convinto che si parlasse male di lui.
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